News: Buffon: Per due partite resto di sicuro

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Fede `
view post Posted on 3/5/2010, 12:08




Il portiere non è più incedibile,
«Ma all'orizzonte non c'è nulla»

MASSIMILIANO NEROZZI

DALL’INVIATO A CATANIA
Resta un portiere pazzesco di certo, Gigi Buffon, juventino chissà. Ormai quest’incertezza da fine epoca, o da gran rinnovamento, non la nasconde neppure lui, forse perché anche il diretto interessato non sa bene come andrà a finire questa storia. «Per ora», espressione mica troppo a caso, il numero uno dei numeri uno rimane con la divisa bianconera, o tutta verde come ieri, da marziano quale è. Ieri gran volo su Silvestre, pur rimandando solo di qualche attimo il gol, e paratona su Maxi Lopez, che gli aveva sparato da due passi, proprio sul gong. Di più non poteva fare. E avere uno così dietro, te lo auguri per i secoli, invece il prossimo anno potrebbe non esserci più. «Per le prossime due partite resto bianconero, poi vedremo le decisioni della società e quelle mie, saprete - dice Gigi con il sorriso - ma all’orizzonte non c’è nulla». Riavvolgendo le parole dell’ultime mese, tra precisazioni e commenti, le cose stanno più o meno così: la Juve è da tempo entrata nell’ordine di idee di cedere Buffon, per ragion di stato diciamo (e soprattutto di ricavi), ma lo farà solo a un prezzo conveniente, economicamente. Non si svende il migliore del pianeta, e un pezzo della tua storia.

Gigi Buffon, com’è andata?
«E’ andata che alla fine qui a Catania abbiamo preso un punticino».

Anche l’aritmetica vi ha ormai escluso dalla Champions League.
«E’ stata una stagione altalenante, con troppi picchi negativi».

Non è bastato ingaggiare Alberto Zaccheroni, per salvarla.
«Io sono convinto che Zaccheroni è un allenatore veramente molto preparato e con il quale, se prende una squadra a luglio, ti puoi divertire e fare del bel calcio».

Invece...
«Ci ha preso troppo tardi».

La situazione era già compromessa?
«Lui s’è trovato a gennaio e ha cercato di dare alla squadra quelle piccole sicurezze che non avevamo. Ma, appunto, ci ha preso troppo tardi».

Il vostro peccato capitale?
«Forse a un certo punto ci siamo illusi e il risveglio è stato troppo brusco».

Cioé?
«Ci siamo illusi che anche con qualche piccolo sacrificio in meno avremmo potuto comunque competere con Inter e Milan. Invece non è così».

Lì s’è rotto tutto.
«Il fatto è che quando le cose iniziano ad andare male, poi finisce che finiscono peggio».

Magari tutte le voci, sulla società, sul mercato, sull’allenatore vi hanno distratto. Troppe chiacchiere?
«Non penso. Fosse stato quello a condizionare la squadra, saremmo dovuti andare in confusione già a novembre. Ma non è successo».

L’errore, piuttosto, è stato un po’ di presunzione?
«Se si pecca di presunzione, è giusto che ci sia un’annata come questa».

Nella prossima ci sarà ancora lei?
«Spero di essere il portiere della Juventus anche in fututo, di certo lo sarò per le prossime due partite. Nel caso di una mia decisione o di una decisione della società, lo saprete. Ma ora, ripeto, non c’è nulla».








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